Tutti i giovedì, alle diciotto si scrive.
L'ultimo esercizio proposto una narrazione attorno ad un verbo.
A seguire il racconto di Martina Bertotti scaturito dal verbo Finire.
Finire
Io e Jimmy siamo stanchissimi, l'autostrada la odio, è lunghissima. Chissà - penso -, ma è il nonno che guida a due chilometri orari o l'asfalto è colloso e l'auto si muove tra fili, tra la mozzarella di una pizza, come sulla colla per i topi.
Questa strada sembra una linea retta, non è come un quaderno dove posso mettere punto e farla finita.
Secondo me durerà un'eternità. Meno male che posso vedere quei tre pini snelli e slanciati, sfiorano il cielo.
A sinistra vedo l'Etna, non finisce mai di eruttare, neanche fosse ubriaco.
La strada è sempre più grigia, penso che potrei vomitare. Sono stanca, basta, non ce la faccio più. Mandatemi qualcuno ad aiutarmi, anche Ezio che non sopporto, o Gabriele - con lui litigo sempre.
Ma questo che inizio è?
Martina Bertotti