lunedì 23 febbraio 2015

Liberi tutti! - parlare di Trattativa Stato-Mafia e ISIS con gli scout

CONVEGNO SCOUT
di Antonella Tarantino

 Bagheria, auditorium di San Domenico. Grande tavola rotonda "Informarsi per conoscere, conoscere per costruire", organizzata dagli scout. All'incontro sono presenti l'Imam di Palermo e il vicario episcopale Antonio Todaro. Si parlerà di rapporti Stato-Mafia, di Isis. Presente anche il giornalista Luigi Perollo, direttore di TRM, e il nostro Giorgio D'Amato, scrittore e blogger di Apertura a Strappo.
Confronto aperto. Grande curiosità. Tutti attenti. Tanti giovani. Il bisogno di questo confronto è diventato urgente. Fermenti e minacce attuali ci impongono la necessità di capire se è possibile creare un' intesa tra il Cristianesimo e L'Islam. È possibile costruire un ponte tra questi due grandi movimenti religiosi? Esistono correnti di pensiero discordanti e diametralmente opposte. All'interno dell'Islam stesso si snodano movimenti contrastanti: una corrente moderata e un'altra terroristica che ritiene impossibile aprire ogni forma di dialogo. L'incontro è interessante, si parte dal concetto dell' Informazione. L'informazione crea conoscenza, rielaborazione, trasmette coraggio e da qui comincia il cambiamento.

Luigi Perollo, direttore di TRM
Questo punto viene chiarito  da Luigi Perollo, direttore di TRM, che ribadisce il concetto sottolineando che informare è un' attività strutturale relativa a chi opera con regole ben precise e mezzi potenti, e l'immagine è una di queste. Tira giù come esempio “Le nuvole” di Aristofane, che sono sopra di noi e coprono la chiarezza delle cose, e il cantautore De Andrè - nel suo album Le Nuvole ha ribadito la difficoltà di farci le nostre idee.
Giorgio D'Amato sottolinea il fatto che a Bagheria non si rielabora, anzi è uso comune mettere le balate, per impedire alla fogna di fare uscire il cattivo odore. Parlare di mafia a Bagheria non è semplice, molte informazioni non vengono trasmesse. La mafia ha cambiato volto, anche il modo di chiedere il pizzo è cambiato, si risolve attraverso mancati pagamenti di prestazioni professionali (al momento di incassare il mafioso di turno dice n' amu visto). La discussione continua, si parla dell'uccisione di Salvo Lima, delle stragi di Borsellino, Falcone, della trattativa Stato-Mafia, del Maxi Processo. Si chiarisce che la trattativa nacque dopo la sentenza della Cassazione che aveva confermato le condanne del Maxi Processo. La mafia dovette reagire. La trattativa nacque perché alcuni politici siciliani ebbero paura di essere le prossime vittime e cercarono di creare contatti. Discussione accesa. Attenzione generale.
Imam di Palermo
Si passa alla tematica religiosa, Antonio Todaro, vicario episcopale, introduce e, per creare un clima disteso, legge qualcosa che a spanne dice così: Chi crede veramente, chi ha veramente fede, chi etc etc, lontanamente pensa di farsi musulmano.
Vabbè, verità sacrosanta, ma a che serve dirlo? Manco se diventare musulmano significasse imbrattarsi.
E poi, dirlo davanti all’Iman, in un  momento in cui si vuol creare un dialogo, pare quantomeno inopportuno.
La parola all' Imam. Si chiama Mustafà e viene dal Marocco. Ci parla di libertà e pace, solidarietà e giustizia. Ti giuro che non faccio male a nessuno, dice così e alza il Corano (un libro dalla copertina nera) e dice che questo è stato scritto per la pace, ognuno dei suoi 7767 versetti. Tutti i 124.000 profeti hanno riportato lo stesso messaggio di pace ( nel passato, nel presente e nel futuro ). Afferma che l'Islam è contro le guerre e ogni forma di violenza. Ci dice che l' Isis non c'entra con l' Islam. Riflettiamo e ascoltiamo. Interviene ancora don Antonio che ci ricorda che non ci può essere conoscenza di Dio senza conoscenza dell'altro. La violenza esercitata in nome di Dio è offesa contro di lui, contro l'uomo stesso. E se Dio fosse contro la religione? Il Cristianesimo non è una religione è un messaggio da vivere. È amore. Belle parole.
Durante l'incontro don Antonio Todaro ricorda il poeta Ignazio Buttitta: - L' odio è analfabeta, e scrive pagine di sangue sgrammaticato. Gli ospiti terminano il loro dibattito. Cominciano le domande. Sagaci e stimolanti.

Una signora - che proprio non se la può tenere - chiede all'Imam della parità uomo donna, della violazione dei diritti umani nel mondo islamico - fortunatamente dal pubblico scout qualcuno le ricorda le Crociate.
Si aprono scambi caldi di battute che ripercorrono i soliti cliché, tra adulti schierati non ci sono possibilità di dialogo se non arroccarsi nelle solite posizioni. I ragazzi scout no, molti guardano inorriditi, loro alle contrapposizioni sembrano non crederci. Meno male.

ISIS
di Emanuele Scaduto

La nascita del movimento terroristico risale all’anno 2004, dapprima affiliato con al Al-Qaeda, poi suo principale concorrente nella scena del jihad offensivo planetario. Si distacca da Al-Qaeda nel Febbraio 2014 per prendere parte ad un’operazione volta a conquistare califfati sparsi sul territorio Iracheno e Siriano. A capo dell’organizzazione spicca la figura di Abu Bakr al-Baghdadi, autoproclamatosi califfo nel 2010. Il loro principale obiettivo è quello di ricreare le condizioni per un Islam puro, appoggiato dalla violenza religiosa e dall’eliminazione degli apostati sul territorio del levante. Negli ultimi sei mesi, intensifica la sua propaganda, arrivando a formare un esercito di sessantamila uomini provvisti di fucili d’assalto e artiglieria pesante. Il movimento si espande in maniera esponenziale grazie ai bottini di guerra nelle città limitrofe e ad un sostenuto commercio petrolifero, che permette ai comandanti di organizzare e spostare facilmente sul territorio l’equivalente di tre milioni di dollari al giorno. Le brutali uccisioni di cui sono protagonisti fronteggiano la rabbia e la disperazione di quelli che della religione hanno fatto un tempio della pace tra i popoli. L’unica domanda a cui non possiamo dare una risposta è la seguente: quanta gente dovrà ancora pagare con la vita?


Liberi tutti! è stato organizzato da AGESCI - Zona Eleuterio