mercoledì 18 febbraio 2015

Selma

La pioggia incalza anche il freddo non manca ma non posso, non voglio, mancare al mio appuntamento al cinema (io e Aurora davanti lo schermo).
SELMA la strada per la libertá - avevo visto il trailer, ero rimasta fortemente colpita non ricordavo i fatti, la storia di questo uomo e del suo popolo, la film-maker (Ava Duvernay, 42 anni) è giovanissima, coraggiosa a trattare argomenti spinosi, non fa piacere a quelli dei piani alti ma lei c'è riuscita, con delicatezza e occhio attento, il film ci racconta i fatti che hanno portato alla protesta e infine alla marcia da Selma a Montgomery guidata da Luther King nel 1965. 
Riscattare la propria dignità, il diritto al voto.
Qualche giorno fa leggo un'intervista.

Signora Duvernay è delusa?
No, gli Oscar hanno un meccanismo preciso, i registi votano per i loro colleghi e amici. Io non faccio parte di quell'ambiente.
Un film su Martin Luther King: come mai nessuno ci aveva mai provato?
Oliver Stone ha tentato per anni ma agli studios non interessa fare film su un leader dei diritti civili che aveva come arma la non violenza.
Trovo questo film attuale un colpo alla coscienza inferto con cautela, un riferimento a quelle situazioni che te le porti dentro, che ti scavano e non ti lasciano pace - scontri violentissimi tra manifestanti e polizia, le immagini di repertorio di quegli anni chiudono il film, non mi sembra sia trascorso molto tempo dai nostri giorni, ancora si lotta per i diritti umani e per la libertà (io e Aurora rimaniamo cristallizzate ma felici di aver conosciuto il lavoro di una regista cazzuta al punto giusto).
Peppa Modotti