lunedì 2 febbraio 2015

Cover a tua sorella! - Patrizia Schiera unplugged


Venerdì 30 gennaio '15, in un pub di zona Garraffello, in una Palermo che niente ha da invidiare alle metropoli fumose.
Nel buio, in una maglia sfacciatamente dorata che solo una cantante black avrebbe il coraggio di indossarne una uguale, lei, che una cantante black oltre a chiederle la maglia - in un giorno di abbassamento di voce - potrebbe pregarla di curarne il doppiaggio, inanella pezzi su pezzi, in una scaletta che non ha nulla di programmato, che lei e il chitarrista-vittima, Riccardo Coraro, decidono sul momento, e mentre lei scherza con il pubblico sparando cazzate, tipo "e adesso che pezzo prendiamo?", lui parte con "Prendila così", di Battisti, e lei lo bacchetta e poi canta, adoperando la sua voce senza sforzo, senza enfasi, senza allungare le note come invece fanno le sciacquette da festa rionale e le cantanti italiane che imitano Mina, sorridendo mentre canta - niente facce brutte mentre lei canta -, e il repertorio scivola, il suo repertorio, perché le canzoni proposte non sembrano essere state mai cantate da nessun altro, Consoli Nora Jones Battisti Bertè Daniele tutti coveristi di una Patrizia Schiera che diventa matrice di tante interpretazioni derivate. Tre ore di musica, e la gente che batte le mani, che canta appresso a lei, che si diverte.
E poco importa che - mentre lei si esibisce -, sul video scorrano le immagini di Annie Lennox o Diana Ross o lo spot di un taglia ortaggi che sezionerebbe le patate in dodici modi diversi. Noi ascoltiamo Patrizia Schiera, che non fa rimpiangere nemmeno Rosa Balistreri quando canta Mi votu e mi rivotu.

Giorgio D'Amato