sabato 21 febbraio 2015

Il trappolone

Non volevo più andarci, mentre mi preparavo per uscire avevo capito che sarebbe successo ancora, avrei perso la mia solita flemma, il mio sangue freddo e mi sarei messa nei guai. L’avevo notato guardandomi allo specchio, mi si erano già infoltite le sopracciglia, allora ho rinunciato a mettermi il rossetto; non volevo più andarci; ero già in ritardo e se avessi trovato una scusa…. ce l’avrei fatta; ma lei mi mandò il terzo sms: “quando arrivi, sbrigati!!”

Perché? perché le ho detto di accompagnarmi a questo“ Incontro per organizzare una manifestazione in piazza, contro l’Amministrazione”. No! Non contro, dice il capo dei promotori, ma per manifestare il nostro scontento. Bello! “scontento” mi piace. Ma gli interventi che seguono – pochi, ambigui, dicono che no, sia chiaro, è “contro”, ci mancherebbe!
L’avevo coinvolta e dovevo andare, ma il licantropo che c’è in me si stava espandendo. Per strada, mentre mi avvicinavo al luogo convenuto fiutavo un odore acre, brutto segno il puzzo.
Lei mi vede ed entra, mi precede, saluta cortese e stringe le mani dei presenti, ancora pochi – ma è già tardi, come mai? Fuori, passando, avevo visto i capannelli e mi era bastato dare un occhiata e una fiutata, per capire. Sarei dovuta andare via, invece salgo su, al secondo piano del ristorante …il solito posto, penso..so già chi lo ha prenotato, anzi è probabile che sia un membro organizzatore anche lui.
Mi siedo su una delle tante sedie e incomincio con “chi siete, non vi ho mai visto ad altre assemblee, mai, eppure io è da una decina d’anni che seguo i fatti politici di questa città all’interno di un gruppo civico…" mi accorgo che alzo la voce e li ho messi in allarme: ormai hanno individuato l’estranea, la sovversiva, la provocatrice. E’ più forte di me - vorrei alzarmi ed andare via, chi parla mi punta sempre gli occhi addosso, si sentono minacciati, io li sfido; ma non mi iscrivo a parlare, non voglio “partecipare” al loro progetto, voglio capire. Ma ora la stanza è piena di gente e non ho più dubbi. Di gente, quella che soffre le pene di questa città, non ce n’è; ci sono invece i politici, alcuni in carica, la minoranza che si dimena inutilmente in aula Consiliare, e i vecchi, quelli che sono rimasti fuori in questa tornata. Confronto i cognomi, faccio qualche domanda e scopro che sono i rampolli della vecchia classe politica, freschi di alloro in legge e aspiranti politici. Qualche amico invitato non sapeva, l’altro non si metterà nel comitato perché sta fondando un partito - (cerco su internet “Sicilia con Salvini” o qualcosa del genere.)
Devo andare via perché rischio di ululare. Mi osservano, sento la mia voce alterata quando chiedo “perché mi fissa? ” - devo uscire prima che succeda l’irreparabile, potrei allargare le fauci.
La questione non è come la vanno raccontando loro; non si tratta infatti di semplici "cittadini indignati" (al di sopra delle parti) sono semmai cittadini molto incazzati per essere stati esclusi dagli elettori nelle scorse elezioni e che ora approfittano delle innegabili difficoltà di questa Amministrazione per spiccare il volo!

Sono andata ad assistere alla riunione di ieri sera, per la costituzione del comitato, - sono una persona curiosa e non mi va di essere presa in giro. Sono una che vuole rendersi conto, e penso che è una messa in scena.

Ben inteso, la città è una barca alla deriva...ma la responsabilità maggiore è proprio di questo centro destra-sinistra che ha governato per decenni!!!!
E non bastano  le "facce nuove" dei rampolli  per farci dimenticare chi ha retto le fila del potere a Bagheria, e continua a tesserlo quel filo, imbrogliando la matassa ogni giorno - nell'amministrazione locale, regionale e nazionale. Il loro potere è radicato attraverso il clientelismo e continua ad interferire con tutti i mezzi che ancora ha a disposizione - politici ed amministratori compiacenti, gente che si mette a servizio, ne trovano a bizzeffe.
Le persone presenti, parlavano senza dir nulla.
Mi auguro che i bagheresi non cadano nella trappola.

Rosa La Camera