Non volevo più andarci, mentre mi
preparavo per uscire avevo capito che sarebbe successo ancora, avrei perso la
mia solita flemma, il mio sangue freddo e mi sarei messa nei guai. L’avevo
notato guardandomi allo specchio, mi si erano già infoltite le sopracciglia,
allora ho rinunciato a mettermi il rossetto; non volevo più andarci; ero già in
ritardo e se avessi trovato una scusa…. ce l’avrei fatta; ma lei mi mandò il
terzo sms: “quando arrivi, sbrigati!!”
Perché? perché le ho detto di
accompagnarmi a questo“ Incontro per organizzare una manifestazione in piazza,
contro l’Amministrazione”. No! Non contro, dice il capo dei promotori, ma per
manifestare il nostro scontento. Bello! “scontento” mi piace. Ma gli
interventi che seguono – pochi, ambigui, dicono che no, sia chiaro, è “contro”, ci mancherebbe!
L’avevo coinvolta e dovevo andare, ma il licantropo che c’è
in me si stava espandendo. Per strada, mentre mi avvicinavo al luogo convenuto
fiutavo un odore acre, brutto segno il puzzo.
Lei mi vede ed entra, mi precede, saluta cortese e stringe
le mani dei presenti, ancora pochi – ma è già tardi, come mai? Fuori, passando,
avevo visto i capannelli e mi era bastato dare un occhiata e una fiutata, per
capire. Sarei dovuta andare via, invece salgo su, al secondo piano del
ristorante …il solito posto, penso..so già chi lo ha prenotato, anzi è
probabile che sia un membro organizzatore anche lui.
Mi siedo su una delle tante sedie e incomincio con “chi
siete, non vi ho mai visto ad altre assemblee, mai, eppure io è da una decina
d’anni che seguo i fatti politici di questa città all’interno di un gruppo
civico…" mi accorgo che alzo la voce e li ho messi in allarme: ormai hanno
individuato l’estranea, la sovversiva, la provocatrice. E’ più forte di me
- vorrei alzarmi ed andare via, chi parla mi punta sempre gli occhi addosso, si
sentono minacciati, io li sfido; ma non mi iscrivo a parlare, non voglio
“partecipare” al loro progetto, voglio capire. Ma ora la stanza è piena di gente e non ho più dubbi. Di gente,
quella che soffre le pene di questa città, non ce n’è; ci sono invece i
politici, alcuni in carica, la minoranza che si dimena inutilmente in aula
Consiliare, e i vecchi, quelli che sono rimasti fuori in questa tornata.
Confronto i cognomi, faccio qualche domanda e scopro che sono i rampolli della
vecchia classe politica, freschi di alloro in legge e aspiranti politici.
Qualche amico invitato non sapeva, l’altro non si metterà nel comitato perché
sta fondando un partito - (cerco su internet “Sicilia con Salvini” o
qualcosa del genere.)
Devo andare via perché rischio di ululare. Mi osservano,
sento la mia voce alterata quando chiedo “perché mi fissa? ” - devo uscire
prima che succeda l’irreparabile, potrei allargare le fauci.
La questione non è come la vanno raccontando loro; non si
tratta infatti di semplici "cittadini indignati" (al di sopra delle
parti) sono semmai cittadini molto incazzati per essere stati esclusi dagli
elettori nelle scorse elezioni e che ora approfittano delle innegabili
difficoltà di questa Amministrazione per spiccare il volo!
Sono andata ad assistere alla riunione di ieri sera, per la costituzione del
comitato, - sono una persona curiosa e non mi va di essere presa in giro. Sono
una che vuole rendersi conto, e penso che è una messa in scena.
Ben inteso, la città è una barca alla deriva...ma la responsabilità maggiore è proprio
di questo centro destra-sinistra che ha governato per decenni!!!!
E non bastano le "facce nuove"
dei rampolli per farci dimenticare chi
ha retto le fila del potere a Bagheria, e continua a tesserlo quel filo,
imbrogliando la matassa ogni giorno - nell'amministrazione locale, regionale e
nazionale. Il loro potere è radicato
attraverso il clientelismo e continua ad interferire con tutti i mezzi che
ancora ha a disposizione - politici ed amministratori compiacenti, gente che si
mette a servizio, ne trovano a bizzeffe.
Le persone presenti, parlavano senza dir nulla.
Mi auguro che i bagheresi non cadano nella trappola.
Rosa La Camera